Come ogni strumento internet è un ottimo alleato se utilizzato correttamente.
È ormai la migliore piattaforma dove trovare autorevoli fonti di informazione, essenziali se si ha necessità di fare ricerche scolastiche o semplicemente sapere di più del mondo; dà la possibilità di poter chattare con compagni o amici lontani ed è ormai il mezzo più utilizzato per visionare film e serie tv grazie all’utilizzo di Netflix, Prime Video ed altre applicazioni di film on-demand.
Può aimè rivelarsi anche un grande nemico se invece se ne usufruisce senza cognizione di causa, senza conoscerne i reali rischi e il modo migliore di evitarli.
Difficile tuttavia delegare questa grande responsabilità ad un bambino di 8/10 anni, sì, perché di questa giovane età stiamo parlando. Secondo uno studio Save the Children del 2018, la metà dei bambini e bambine comincia ad utilizzare internet già dai 6 anni e a 15 lo utilizza oltre il 95%, mentre secondo i dati dell’UNICEF del 2017, nel mondo un utente di internet su tre è un bambino.
La situazione diventa ancor più delicata oggi, con l’attuale pandemia da COVID-19 e con il conseguente lockdown che ha inevitabilmente cambiato le nostre giornate e così anche i rapporti sociali.
Il bambino è giornalmente invitato ad imparare ad utilizzare il computer per poter frequentare le lezioni in DAD, leggere il registro elettronico della scuola e comunicazioni degli insegnanti e viene a contatto sempre più spesso con app di messaggistica per poter comunicare con i compagni e con i social per condividere contenuti.
Nonostante si provi quindi a limitare l’utilizzo di pc, tablet, smartphone o della TV, il maggior ricorso a questi strumenti è quindi pressoché inevitabile, per questo oggi più che mai abbiamo bisogno di proteggere i più piccoli dalle minacce presenti in rete e controllare le numerose piattaforme che si basano sull’utilizzo di internet.
PERICOLI DEL WEB
Come abbiamo anticipato il primo punto fondamentale è quello di essere coscienti dei pericoli che corre un minore utilizzando una piattaforma connessa a Internet.
Vediamoli insieme quali sono questi pericoli:
- Cyberbullismo. Così come il bullismo, il cyberbullismo è un fenomeno molto presente tra bambini e teenager con la sola differenza che si pratica online e che il responsabile si può facilmente “nascondere” dietro uno schermo. Capita molto spesso che gli atti di bullismo che avvengono nella realtà siano ripresi o raccontati attraverso la tecnologia, fomentando così l’accaduto e tormentando ulteriormente la vittima, sui social e in chat. Venire insultati e vessati davanti alla propria classe è una brutta faccenda ma diventa terribile se viene filmato e postato sui social dove tutto il mondo può vederlo.
- Grooming. Con Online child Grooming si intende l’adescamento in rete di bambini o adolescenti. L’adescatore utilizza social network, app di messaggistica istantanea, videogames, forum ecc. per attuare lusinghe e complimenti nei confronti dei minori, guadagnandosi la loro fiducia al fine di compiere atti di sfruttamento sessuale, violenza o autolesionismo.
- Revenge Porn. Recentemente è stato introdotto nel nostro Ordinamento il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti o Revenge porn. Con questo termine si intende la diffusione in rete di contenuti intimi a sfondo sessuale senza il consenso della persona e spesso a scopo vendicativo. Questo trattamento può spesso sfociare in cyberbllismo e avere gravi conseguenze per la vittima.
- Challenge. L’ultima moda riguarda la challenge, ovvero sfide pericolosissime sempre più diffuse sul web che suscitano l’interesse di un numero sempre maggiore di bambini e bambine. In queste manifestazioni il bambino vuole mostrare il proprio coraggio mettendosi alla prova in situazioni pericolose che, in casi estremi, hanno portato alla morte. Dal momento che tutto viene registrato e messo in rete il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano una visibilità e accettazione tramite “like” e commenti.
- Assuefazione e dipendenza. Un altro grave rischio che corrono i minori è quello di utilizzare contenuti di scarsa qualità o inappropriati che creano dipendenza e che approfittano dell’innocenza del bambino per fargli acquistare prodotti o app. Questi contenuti sono stati paragonati al gioco d’azzardo per pericolosità.
- Configura un antivirus che abbia funzioni di parental control.
- Geolocalizza il dispositivo utilizzato dal bambino tenendo in memoria gli ultimi 30 giorni.
- Supervisiona i video monitorando YouTube e le anteprime video per controllare che non si stiano visionando contenuti inappropriati
- Controlla siti web, app e ricerche effettuate selezionando solo i contenuti accessibili ai minori e mandano notifiche ad altri dispositivi quando vengono effettuate ricerche con determinate parole chiave.
- Si possono impostare dei limiti temporali per l’utilizzo del dispositivo o fare in modo che i bambini non possano navigare online o mandare messaggi prima di dormire o mentre non sono sotto la nostra supervisione.
- tramite una app di Facebook è possibile avere accesso a tutti i post pubblicati dal minore individuando eventuali link insicuri, alle foto, agli amici e alle impostazioni di privacy. Per questo è necessario però possedere la password del profilo in questione
- Sensibilizza il tuo bambino. La biciletta è uno strumento apparentemente innocuo, ma se la si guida in mezzo alla strada andando contromano può diventare molto pericolosa. Allo stesso modo il tablet o lo smartphone possono non presentare rischi se si insegna al bambino ad utilizzarlo con parsimonia e spiegandogli apertamente quali rischi corre se lo utilizza in modo improprio. Insegnargli altresì quali strategie può mettere in atto per tutelarsi è di fondamentale importanza come spiegargli l’importanza e il rischio che corre a condividere informazioni personali e familiari o fotografie in rete.
- Fai in modo che i social ed i videogames diventino uno strumento di condivisione e non di esclusione. Utilizza insieme a lui o lei giochi ed app al fine di comprenderne il funzionamento, insegnargli ad usarlo correttamente e controllarne l’utilità. Se si riesce inoltre ad instaurare un rapporto di fiducia da entrambe le parti il minore sarà più propenso a chiedere aiuto per risolvere eventuali problemi e non li nasconderà per paura di essere sgridato.
- Non incolpare mai i bambini e i ragazzi qualora siano stati vittime di abusi online: sono loro le vittime del reato.